Keep Kalm and facciamo i bagagli!

A breve iSchermata 2017-05-14 alle 22.08.48.pngnizieremo a progettare le ferie, anche se molto probabilmente la maggior parte di voi si è già organizzata in tal senso.

Una delle cose più noiose, nonché fonte di stress per me è il fare le valigie, o meglio lo era….Sono abSchermata 2017-05-14 alle 21.47.25.pngbastanza abitudinaria nella scelta delle mie vacanze lo ammetto, ma anche se così non fosse, mi sono accorta che alla fine la categoria ferie è distinguibile in 4 sottocategorie: vacanze al caldo brevi o  vacanze al freddo brevi (tipo wkend o qualche giorno), vacanze al caldo lunghe e vacanze al freddo lunghe (diciamo da una settimana ad un mese).

Così ho iniziato a fare delle liste, suddivise per ogni membro della famiglia, che una volta compilate e sistemate a posteriori, risultano perfette per ogni occasione di viaggio con la family o da sola, e si prestano perfettamente inoltre, ad essere ripetibili nel tempo.
Schermata 2017-05-14 alle 21.42.14Quello a fianco è un esempio, semplicemente lo compilo partendo dagli slip, calzini, intimo, maglie, pantaloni…. per proseguire su elementi specifici, se la vacanza al caldo troveremo segnato costume, crema solare, braccioli per il piccolo di casa, asciugamani, e poi gli oggetti per tutti, i farmaci, i documenti, i soldi, i caricatori dei vari cellulari….. Se invece la vacanza è al freddo dopo i maglioni pesanti si potrà trovare gli accessori come sciarpe e cappelli e i doposcì.

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Una volta completate le liste per le 4 opzioni, buona parte delle vostre partenze saranno super organizzate, basta ansia da… cosa ho dimenticato, avremo preso tutto? Ogni membro della famiglia può verificare o aggiornare l’occorrente in base alle esigenze e in pochissimo tempo le nostre valigie saranno caricate sulla macchina e saremo in partenza verso le magiche atmosfere di mare o montagna.

Buone vacanze allora. Se vi va condividete l’articolo su Facebook, grazie! M.V.

 

Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse

locandina.jpgGenitori si nasce o si diventa?

Famiglia all’improvviso descrive in maniera a tratti comica a tratti emozionante la storia di Samuel (Omar Sy, protagonista di Quasi Amici), un eterno adolescente alle prese con l’avventura che gli cambierà per sempre la vita.

Un giorno Kristin, la storia di una notte, si presenta da lui e gli comunica che quella bambina che ha in braccio è sua figlia, poi fugge e cosi il povero Samuel decide di cercarla a Londra, dove pensa che viva.

All’inizio è proprio Samuel stesso a dichiarare: “non si lascia un bambino ad un altro bambino”. Samuel è appunto convinto di essere un bambino, di non avere alcuna abilità sociale nel mondo degli adulti, di essere felice nel  vivere in un ambiente di feste, di sesso facile, e di assoluta mancanza di responsabilità, ma la vita gli insegnerà che non è proprio così….

Il trasferimento a Londra cambierà per sempre le sorti di Samuel e della piccola Gloria, i due, contro ogni aspettativa, riescono a diventare una famiglia, 66214_hp tant’è che persino il Tribunale di Londra gli riconoscerà questo diritto. Un film che insegna che l’amore vince su tutto, che anche il padre più inesperto può, se guidato da un sano sentimento di affetto, crescere da solo una figlia felice e serena. Come in tutte le cose la vita riserva amare sorprese, ma, l’aver assaporato la felicità, permette di sopportare anche le cose più dure.  Questo film insegna soprattutto a non avere rimpianti, a custodire profondamente i ricordi felici che diventano il vero e proprio motore e senso della vita.

Quindi se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di andare a vedere questo film che merita decisamente 5 stelle.

Buona continuazione M.V.

A OGNI FIGLIO IL SUO TEMPO….

4children2.jpgChiunque si trovi ad affrontare l’avventura di essere genitore si sarà trovato, vuoi per vicissitudini personali, vuoi per altri mille motivi, a chiedersi se stava dedicando le giuste attenzioni ai propri figli.

Quello che mi capita spesso di suggerire, sia ai genitori che stanno affrontando il difficile compito di separarsi, sia in altre situazioni, è la possibilità di dedicare del tempo esclusivo, ad ogni figlio. Che i figli siano tutti diversi lo sappiamo, ma spesso, l’idea di dividere il proprio tempo su più fronti, ci fa temere di togliere tempo alla famiglia nella sua interezza. Io non credo sia così, almeno una o due ore alla settimana, da investire in attività adeguate all’età e alle esigenze di ogni figlio, aiuta a migliorare la qualità di questo tempo e ad evitare di incorrere in tutte quelle dinamiche familiari che impediscono il miglioramento delle interazioni a due.

IMG_9820Quindi se una figlia femmina sta diventando grandina e i suoi interessi iniziano a spostarsi dalle attività da bambina a quelle più da “signorina”,  come la moda, le serie tv, i film tormentone, o la cura del proprio aspetto, perché non prenderci tempo per noi e approfondire queste nuove esigenze insieme? Come? Un bel giro per negozi, come si farebbe tra donne, scambiandosi consigli su look e nuove tendenze, o una visione al cinema di qualche film da teenagers per poi confrontarsi sui contenuti, senza però dimenticarsi due grosse bibite e dei popcorn da condividere, oppure una bella partita al bowling. Potete anche fare un giro su ticketone e vedere se c’è qualche concerto che possa interessare ad entrambe, in alternativa su Groupon potete trovare qualche bel pacchetto benessere per due in offerta. In questo modo aiuteremo la nostra preadolescente o adolescente nel difficile compito della costruzione dell’immagine di sé da adulta.

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Allo stesso modo un bambino più piccolo necessita di avere tempo per se, dedicato a giocare, a colorare, a fare un puzzle, oppure attività fuori casa, perché no? Un bel film d’animazione al cinema con popcorn e bibita, tanto divertimento e tante coccole. Una gita all’acquario o allo zoo vi garantisco che saranno una avventura entusiasmante. Ogni figlio deve sentire che ogni tanto la mamma o il papà sono tutti per se’.

San_Siro_Vista_Esterna.jpgE se siete papà? Beh se siete papà immagino che sia possibile prenotare un bel biglietto per lo stadio per la vostra squadra preferita, sia che i vostri figli siano maschi o femmine,  saranno felici di condividere con voi qualunque cosa vi arrechi gioia e l’arrechi anche a loro. Ah e non abbiate paura, alla mamma non dispiacerà avere qualche ora tutta per se’.

Ovviamente è consigliabile essere flessibili nella scelta delle attività da fare che dovrebbe ispirarsi alle esigenze dei vostri bambini, se le vostre ragazze preferiscono lo sport al farsi le unghie, andate a vedere una bella partita di basket, o a pattinare su ghiaccio, magari al forum di Assago e prediligete il fare shopping alla Nike o da Adidas…

Il tempo è qualcosa di preziosissimo, i nostri bambini crescono in fretta, ogni minuto speso con ognuno di loro, rafforzerà per tutta la vita l’immagine positiva di sé e la certezza di essere stati amati.

Lasciate pure un commento: “Quali sono le attività che amano i vostri bambini?” Grazie”!

Inoltre se vi va condividete su Facebook, buona giornata M.V.

 

Oggi facciamo le pulizie……con logica però…

Non so quante di voi siano come me, sinceramente l’eccellere come donna di casa non è tra le mie attività preferite, trovo molte più gratificazioni dal fare altro. Ritengo inoltre che i lavori di casa, riguardino tutti gli occupanti a vario titolo della dimora, proporzionalmente alla quantità di tempo in cui non sono occupati a svolgere attività produttive fuori casa, e parallelamente alle loro capacità. Specifico produttive, per non incorrere nel rischio che qualche “furbetto” pensi che, il divertirsi fuori casa, rientri nella categoria che li esenterebbe dal collaborare.

A tal proposito volevo condividere con voi una scheda molto utile che ho realizzato e che mi permette di tenere il controllo delle attività svolte e da svolgere in casa. Schermata 2017-05-14 alle 22.05.30.png

In questa tabella, che ho stampato su un foglio a 4 ed ho poi incollato su una lavagnetta magnetica, attacco, sempre avvalendomi di magneti realizzati da me, la programmazione delle pulizie della settimana.

Ho realizzato delle icone che rappresentano le pulizie che di norma si fanno nella gestione settimanale della casa, oltre ad alcune magari più straordinarie (non sempre riesco a fare tutto, alcune settimane la mole di lavoro di ogni protagonista della mia vita familiare, ci impone di trascurare la casa). Queste icone ritagliate e incollate su piccoli magneti permettono di attaccare la programmazione delle pulizie da fare nelle giornate della settimana. Ovviamente carico un po’ di più le giornate in cui sono più libera, perché è vero che mi si aiuta, però non crediate troppo nei miracoli…

Chiunque svolge una mansione deve togliere il magnete, così a colpo d’occhio appaiono evidenti  i lavori da svolgere e quelli magari rimasti indietro.

Schermata 2017-05-14 alle 16.07.16.pngCome potete osservare nel disegno a fianco, che va anche esso stampato su foglio a4, prima di essere ritagliato, e incollato sui piccoli magneti, ho rappresentato una lumaca aspirapolvere, il mocio per indicare il lavare i pavimenti, R sta per riordinare, lo swiffwer per il fare la polvere, le lavatrici divise in lana e non, l’asciugatrice, eventualmente se c’è bel tempo si può stendere, poi c’è la pulizia della cucina e del piano cucina, il lavabo indica la pulizia del bagno. Quelle un po’ più straordinarie sono la pulizia di terrazzogiardino o balconi, indicata dalla ringhiera, l’acquario, il cambio delle tende, e la pulizia di porte e finestre.

Trovo che questo modo di organizzare le cose mi stia aiutando tanto e vi invito a provare e vedere se questo modello possa essere adattato alla vostra famiglia.

Se vi è piaciuto questo articolo, o pensate che possa essere utile a qualcuno che conoscete, vi invito a condividerlo su Facebook e a taggare i vostri amici.

Come sempre Grazie! M.V.

 

 

NON VUOLE ANDARE A DORMIRE? In aiuto arrivano i PJ MASK…

pjmasks.jpgStanno spopolando tra i nostri bambini, sono i PJ Mask, tre simpatici e gentili bambini, Coonor, Amaya e Greg che, la notte, dopo aver indossato i loro pigiamini, si trasformano in super eroi, rispettivamente in Gattoboy, Gufetta e Geco. Il loro compito è quello di combattere le ingiustizie inflitte dai cattivi della serie Lunetta, i Ninja della notte e Romeo.

images.jpgIl loro motto al risveglio è: “Pigiamini pronti a fare festa, sarà una bella giornata anche questa”, già perché dopo aver risolto, durante la notte e grazie ai loro travestimenti e ai loro super poteri, tutti i guai che i tre cattivi procurano, Connor, Gufetta e Geco riprendono la loro giornata da “bambini normali”, mantenendo nell’anonimato la loro identità segreta.

1280x720-yot.jpgPerché anche io come il mio piccolo cucciolo amo questa serie di cartoni? Sicuramente apprezzo la grafica accattivante e ricca di colore, le storie dei pigiamini affrontano in maniera leggera e simpatica varie problematiche che possono affrontare i bambini in età prescolare, le loro avventure parlano della bellezza del condividere, del significato della amicizia, della giustizia, della possibilità di vivere nel mondo reale e di permettere allo stesso tempo di affiancare il mondo onirico, il mondo della fantasia, dove anche un bambino normale può, con l’aiuto dei suoi amici e della sua fantasia, vivere mille avventure.

Il momento del pigiama e dell’addormentamento è una festa, presto con gli occhietti chiusi, si potrà raggiungere quel mondo fantastico dove i bambini diventano super eroi.

img_8993.jpgCon L. amo giocare alla Supergattovelocità, che mi viene in aiuto ogni qualvolta ho fretta, e così lui tutto contento dal giocare questo gioco con me, scatta e corre e con facilità anche, quel momento di ritardo che fa parte della vita di noi adulti,  viene recuperato giocando nella vita dei nostri bambini. Mi piace la Vistagufetta, che ci aiuta a concentrarci sulle cose che osserviamo o che fanno parte del mondo reale, e anche in questo caso i due mondi, quello fantastico e quello reale si mischiano, generando la bellezza del gioco che solo un grande ed un bambino sanno realizzare insieme. Adoro quando L. fa il forzuto e con la sua Gecoforza mi aiuta a sollevare le buste della spesa.

Inutile dirlo, i Pigiamini mi hanno proprio stregato, se anche i vostri bambini sono dei fans dei PJ Mask vi lascio qualche link utile.

Le mascherine dei PJ Mask tutte da stampare a questo link. Gattoboy, Gufetta, Geco.

Colora Geco, Gattoboy e Gufetta.

PJ Mask. la sigla – link

Qualche episodio: il microfono d’oro – link – Ninja bus – link – Litigio con Gufetta – link

Vi piacciono i PJ Mask, conoscete qualche bambino che di notte si trasformi in Gattoboy o qualche dolce bambina che di notte diventi Gufetta? Condividete questo link su facebook e taggate le loro mamme e i loro papà, saranno contenti di realizzare qualche maschera e giocare con i loro bambini. Grazie!

TWIN PEAKS 26 anni dopo…..

Twin_peaks.pngSono passati 26 anni dall’ultima stagione di Twin Peaks, ed oggi, il 21 Maggio, andrà in onda la nuova stagione della saga che ha sconvolto la maggior parte dei ragazzi che hanno vissuto la loro infanzia negli anni ’90. Nell’arco degli ultimi due mesi ho rivisto la prima e la seconda serie di episodi, e sinceramente, mi hanno abbastanza delusa… Negli anni ’90, quando andava in onda la prima serie di Twin Peaks, ero poco più di una bambina, e ricordo che avesse  destato nella mia immatura esistenza e capacità di percepire la realtà, un primo alone di mistero e angoscia, ma riguardandola, dopo così tanti anni, mi sono resa conto che questo cult proprio non fosse più in grado di far presa su di me..

 

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Immagino che la spiegazione di questa palese delusione risieda nel fatto che, il linguaggio cinematografico, nonché il modo di affrontare le tematiche che si legano alla morte Laura Palmer, sia notevolmente cambiato in questi anni.

Ciò che ci spaventava allora adesso non ha più lo stesso effetto. Si sono modificate con il tempo le nostre arcaiche paure?

Unknown1Mi domando se la mia mente, prematuramente esposta a quel tipo di input, non sia stata in grado di accoglierli, nonché rielaborarli e portarli con se nell’arco di questi anni? Mi chiedo infatti perché, nella mia memoria, la saga di Twin Peaks si risolvesse con la cattura del colpevole, il padre di Laura, che agiva perché impossessato dallo spirito maligno di Bob, e non vi dico la mia sorpresa quando ho visto che, la serie continuava per un innumerevole numero di puntate dopo questo episodio, puntate che però, ancora una volta,  non hanno fatto una gran presa su di me, tanto è che,  non hanno lasciato traccia di una storia narrabile o degna di nota.

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Sicuramente guarderò la terza serie,  una saga come questa merita una seconda chance,  quanto meno per capire cosa succeda all’ispettore del FBI Dale Cooper, e poi vi saprò dire se ne sarà valsa la pena.

A preso M.V.

Per chi volesse riprendere le prime due serie senza riguardarle suggerisco questo link.

Se anche voi seguirete la terza stagione di Twin Peaks vi invito a condividere questo articolo su Facebook e a lasciare un vostro commento qua sotto. Grazie!

PsicoLogica… è anche Economia Domestica…. Roomba 865

Mi capita spesso di incontrare donne che lamentano il fatto di dovere fare tutto loro in casa, andando ad approfondire la questione, molto spesso il quadro che emerge è la necessità di queste donne di gestire e controllare ogni aspetto della vita domestica. Al marito o compagno o figli, spesso riservano una minima parte del lavoro, di norma l’attività di apparecchiare e sparecchiare la tavola, caricare la lavastoviglie, e portar fuori la pattumiera. blogger-image--1672099262Alcune volte questo comportamento appare legato alla costruzione della loro immagine di se’, legata al dover essere delle “perfette donne di casa”, buona parte del valore che si attribuiscono è legato alla buona riuscita di questo ideale, d’altro canto a chiunque si permetta di aiutarle, nonostante si lamentino sempre che nessuno collabori, la triste sorte che spetta è quella di essere smontati subito, per non aver eseguito il lavoro “a regola d’arte”. Così queste signore si trovano incastrate a realizzare un ideale che si autoimpongono estremamente impegnativo e molto spesso molto poco appagante, perché chi vive con loro tende a non apprezzare ciò che si trova costantemente servito “su un piatto d’argento”.

Proprio in quest’ottica, andando a lavorare su questa immagine idealizzata di sé mi capita di far notare a queste, in realtà “poco intraprendenti” donne di casa, che l’utilizzo della tecnologia agevola di gran lunga il lavoro in casa e concederebbe loro molto più tempo da spendere in attività molto più appaganti per loro.

Il prodotto che ritengo che più abbia rivoluzionato la mia vita in questo senso è “Il robot aspirapolvere” quello che ho io è un ROOMBA 865, proprio in questi giorni inserito nel volantino sottocosto Mediaword, che lo propone ad un prezzo di 429,00 euro. Se state pesando che sia una gran cifra mi sento di rispondere che “vale ogni euro che costa”.

Schermata 2017-05-13 alle 19.25.38.pngIo l’ho programmato in modo che si avvii tutte le mattine alle 10.00 e lui da bravo assistente,  gira per tutta la casa e riempie quotidianamente il suo cassettino di polvere. Le uniche accortezze sono lo svuotare quotidianamente il cassettino e ogni tanto pulire i rulli, ma vi garantisco che questa operazione è veramente semplice . Per evitare che possa incontrare intoppi per casa, non devono essere lasciate cose per terra e occorre verificare, controllandolo i primi giorni, se vi siano ostacoli che lo “intrappolino”, ma anche questo è semplice, se Roomba si blocca, vi parla e vi dice che si è incastrato.  Il Roomba 865 passa tranquillamente sui tappeti, evitando quelli con peli troppo alti nei quali si impiglierebbe, si ferma dove ci sono gradini e alla fine del suo servizio, ritorna autonomamente alla sua base di ricarica. E’ dotato di una spazzolina che raccoglie la polvere e le briciole anche da sotto i mobili e negli angoli e la sposta verso il centro dove ha la parte aspirante.

Il risultato di questo magnifico servizio svolto dal mio assistente di fiducia è un pavimento sempre pulito, come se tutti i giorni fosse passato l’aspirapolvere in tutta la casa.

Voi avete un robot aspirapolvere? Come vi trovate? Se vi va postate la vostra opinione nei commenti, e se vi è piaciuto questo articolo o avete qualche amica, un po’ “cenerentola”, condividete questo articolo su Facebook, trovate il pulsantino sotto.

E’ un problema mio?

E’ un problema mio? Ti sei mai fatto questa domanda? Anche se all’apparenza può sembrare una domanda altezzosa, arrogante, in realtà penso di tutt’altro si tratti.

Quanto tempo ogni giorno spendiamo alla ricerca di problemi da risolvere, ma quanti di questi sono realmente nostri? Immagino che il tuo punto di vista a questo punto inizi a spostarsi un po’… Ti sei mai chiesto cosa farebbero gli altri se non fossi tu a risolvere i problemi? Se non cadi nell’errore di sottostimare le capacità degli altri alla ricerca della tua esaltazione, molto probabilmente risponderai: “alla fine troverebbero il modo di risolvere il loro problema”.

keep-calm-and-non-e-un-problema-mio-5.jpg.pngA cosa serve risolvere i problemi degli altri? Se dovessi rispondere di pancia di direi, alla fine a niente, e ora provo a spiegarti perché. Quando ci impegnano per risolvere un problema altrui, magari senza neanche che l’altro abbia fatto lo sforzo di chiedercelo, quasi certamente, senza neanche accorgercene, ci troveremmo alla ricerca della riconoscenza di colui al quale, a nostro insindacabile giudizio, abbiamo rivolto le nostre attenzioni. Può capitare che queste attenzioni non arrivino, perché nella testa dell’altro non c’era che doveste essere voi a farlo, o semplicemente lo danno per scontato, li avete abituati, peggio ancora accade quando, facendo il lavoro al posto degli altri, insinuiamo il dubbio che noi sappiamo farlo meglio, così facendo all’altro arriva un messaggio di svalutazione che, produrrà come risposta, una svalutazione a sua volta, del lavoro che abbiamo fatto noi.

frustrazione_b_opt.jpgSi è venuto così a creare un circolo vizioso. Facciamo le cose al posto degli altri e anziché ricevere gratificazioni veniamo svalutati.

Come sdoganarsi da questa cosa? Iniziamo a porci quella famosa domanda: è un problema nostro?

Se la risposta è NO, impariamo a fare un passo indietro, a mettere gli altri nella condizione di risolvere il problema e a lanciargli il messaggio che, come lo fanno loro, nessuno sarà in grado di farlo. Risultato che ipotizzo: meno frustrazioni per tutti alias una vita più serena.

Buona vita a tutti M.V.

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Ridere fa bene… una comicità irresistibile quella dei Legnanesi

Ridere fa bene, ormai lo sappiamo tutti, i numerosi studi scientifici ci insegnano che ridendo il nostro cervello produce endorfine, le sostanze chimiche che producono benessere, si riducono gli ormoni dello stress, insomma ci si sente distesi e rilassati.

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Uno dei modi che preferisco, per passare una serata divertente, magari in compagnia delle persone a me più care, è quello di seguire la compagnia di Legnano, I LEGNANESI nei loro tour teatrali, così come nei vari momenti in cui realizzano piccoli intrattenimenti nei locali della zona.

I Legnanesi nascono come un gioco in un oratorio di Legnano nel 1949, quando Felice Musazzi, su imposizione dell’allora Cardinale Schuster, che vietava le rappresentazioni teatrali promiscue, decide di far interpretare i ruoli femminili da uomini travestiti: nasce così la compagnia teatrale interpretata integralmente da uomini.

Le mManifesto_ColomboViaggiatori-01-1.jpgaschere della Teresa (oggi Antonio Provasio) e della Mabilia (oggi Enrico Dalceri), accompagnate dal Giovanni (Luigi Campisi), interpretano le vicissitudini di una famiglia lombarda, quella dei Colombo, alle prese con le vari vicissitudini della vita.

Negli spettacoli dei Legnanesi non mancano mai messaggi positivi, la compagnia è sempre molto attenta alle diversità, alle ingiustizie, alla promozione dei messaggi dell’importanza della famiglia e del volersi bene.

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Immancabile in ogni spettacolo è la risata. Gli spettacoli della compagnia dell’oratorio di Legnarello, sono travolgenti, esilaranti, e col tempo le ambientazioni sceniche hanno raggiunto livelli di incanto.

Vi lascio il link dei prossimi spettacoli ( ecco le prossime date) e vi consiglio vivamente di andare a vederli, se ancora non lo avete fatto, e poi fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto M.V.

Se ti è piaciuto questo articolo, e anche tu come me sei un fan della compagnia teatrale dei Legnanesi, ti chiedo cortesemente di condividere questo articolo, magari su Facebook, troverai il tasto proprio qua sotto. Grazie.

Blue Whale. Il terribile “gioco”.

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Che si tratti della descrizione della realtà o del tentativo di spiegare un gesto tanto disarmante, il servizio delle Iene della scorsa sera ha riportato alla attenzione di tutti il terribile gioco, il Blue Whale, che in Russia pare abbia già provocato più di 157 decessi per suicidio in bambini e giovani tra i 9 e i 17 anni.

VVBeYOSwWM4r3Lx4_pd.jpgCome per le Balene blu (Blue Whale appunto) che raggiungono le spiagge per suicidarsi, le menti dei giovani che si approcciano a questo gioco vengono plagiate a tal punto da indurli a suicidarsi buttandosi da un palazzo e filmandosi o facendosi filmare mentre compiono il terribile gesto.

hqdefault.jpgAttraverso i Social, Facebook in particolare, i ragazzi si avvicinano, pare per curiosità a questo gioco. I “Curatori” o Tutor, attraverso  abili tecniche manipolatorie e attuando  una sorta di desensibilizzazione sistematica, inducono nei ragazzi un fenomeno di alienazione a tal punto che, essi perdendo la percezione della realtà percepiscano come “normali”  tutti gli stimoli dati sino al cinquantesimo giorno, lasciando a questi giovani l’idea che l’unica possibilità sia  buttarsi nel vuoto. Per spiegarmi meglio è come se fosse attuato un blocco del pensiero e l’unica realtà esistente sia giocare alla balena blu.

imagesIl provocarsi ripetutamente dolore fisico, porta alla perdita della percezione fisica di tale dolore, per lasciare solo spazio a quello mentale. Questo gioco genera infatti, nei bambini e nei ragazzi, un profondo stato di depressione ed alienazione, che li induce a continuare a giocare fino alla fine. Vengono utilizzati video di omicidi e suicidi e i giocatori sono obbligati ad ascoltare continuamente musica depressiva, al fine appunto di indurre questo profondo stato depressivo.

E’ probabile che  vi sia anche un meccanismo mentale legato alla ricerca di notorietà e appartenenza, perché questo gioco genera una vera e propria community mondiale, dove i leader e gli esempi da seguire sono appunto ragazzi che si sono tolti la vita alla fine del gioco.

I ragazzi sono obbligati a mantenere il silenzio, specie con i genitori, vengono minacciati di essere puniti.

Queste sono le terribili regole che una rete di “folli” utilizzano per compiere lo scopo di generare fenomeni di suicidi di massa in giovani vittime:

1- Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

2 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e guardate video psichedelici e dell’orrore che il curatore vi invia direttamente

3 – Tagliatevi il braccio con un rasoio lungo le vene, ma non tagli troppo profondi. Solo tre tagli, poi inviate la foto al curatore

4 – Disegnate una balena su un pezzo di carta e inviate una foto al curatore

5 – Se siete pronti a “diventare una balena” incidetevi “yes” su una gamba. Se non lo siete tagliatevi molte volte. Dovete punirvi

6 – Sfida misteriosa

7 – Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

8 – Scrivete “#i_am_whale” nel vostro status di VKontakte (VKontakte è il Facebook russo)

9 – Dovete superare la vostra paura

10 – Dovete svegliarvi alle 4.20 del mattino e andare sul tetto di un palazzo altissimo

11 – Incidetevi con il rasoio una balena sulla mano e inviate la foto al curatore

12 – Guardate video psichedelici e dell’orrore tutto il giorno

13 – Ascoltate la musica che vi inviano i curatori

14 – Tagliatevi il labbro

15 – Passate un ago sulla vostra mano più volte

16 – Procuratevi del dolore, fatevi del male

17 – Andate sul tetto del palazzo più alto e state sul cornicione per un po’ di tempo

18 – Andate su un ponte e state sul bordo

19 – Salite su una gru o almeno cercate di farlo

20 – Il curatore controlla se siete affidabili

21 – Abbiate una conversazione “con una balena” (con un altro giocatore come voi o con un curatore) su Skype

22 – Andate su un tetto e sedetevi sul bordo con le gambe a pensoloni

23 – Un’altra sfida misteriosa

24 – Compito segreto

25 – Abbiate un incontro con una “balena”

26 – Il curatore vi dirà la data della vostra morte e voi dovrete accettarla

27 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e andate a visitare i binari di una stazione ferroviaria

28 – non parlate con nessuno per tutto il giorno

29 – Fate un vocale dove dite che siete una balena

dalla 30 alla 49 – Ogni giorno svegliatevi alle 4. 20 del mattino, guardate i video horror, ascoltate la musica che il curatore vi mandi, fatevi un taglio sul corpo al giorno, parlate a “una balena”

50 – Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita

I genitori, i cui figli sono stati uccisi da questo gioco, dichiarano: “non potevamo immaginare quello che sarebbe successo, non c’erano segnali prevedibili”, e suggeriscono, con il senno di poi, di vigilare, di controllare le attività sui social dei figli, di stargli vicino e di farli sentire amati.

Ancora una volta pare che l’unica strada sia la prevenzione, attuata in primis dalla famiglia, questi argomenti fanno paura, ma occorre parlarne con i figli, far si che la realtà non sfugga dal campo della relazione, e occorre vigliare su cosa fanno e non lasciarli soli nel difficile compito di crescere.

Vi chiedo di condividere su Facebook questo articolo perché l’informazione è la prima forma di prevenzione. Grazie M.V.