13 Reasons Why, è una nuova serie televisiva americana lanciata in Italia su Netflix che sta spopolando tra i nostri adolescenti.
Le tematiche affrontate in questa serie sono estremamente delicate e per alcuni aspetti particolarmente pesanti e difficilmente affrontabili, tra queste le più rilevanti sono il cyberbullismo e lo stupro. Il tema principe di quesa serie, che ho guardato tutta d’un fiato, curiosa di capire da cosa fosse così attratta mia figlia adolescente nel corso delle ultime sere, è quello del suicidio. Hannah è una adolescente americana come tante, ma per colpa di una foto fatta girare su internet, si trova intrappolata in un labirinto di giudizi, che non fa altro, che confermare l’idea di essere giudicata una “ragazza facile”.
13 sono le ragioni per cui Hannah decide di suicidarsi, tagliandosi le vene e lasciandosi morire all’interno della vasca da bagno, questa scena viene illustrata al pubblico nel pieno della sua crudezza, viene perfettamente inscenato il dolore che prova questa ragazza compiendo questo gesto, allo scopo, sostengono gli autori, di far capire che non possa questa essere considerata una scelta possibile e che sia qualcosa di atroce e terribilmente doloroso, soprattutto per chi rimane. E’ straziante vedere il dolore dei genitori di Hannah e quello delle persone tra cui Clay che si impegnano per cercare una ragione.
13 appunto sono i personaggi accusati della sua stessa morte da Hannah in 13 audiocassette, che lei stessa lascia in consegna ad un amico il giorno del terribile gesto. In queste cassette Hannah parla in maniera dettagliata e sincera, delle relazioni adolescenziali, della cattiveria con la quale si possa far del male senza nemmeno accorgersene, e della forza distruttiva dello stupro.
Un elemento che emerge con forza è l’errore nel credere che “ad un amico si possa concedere tutto e che amicizia voglia dire essere fratelli e coprirsi qualunque cosa si faccia”. Uno dei messaggi che si cerca di far passare è quello della possibilità di parlare delle cose di cui ci siamo pentiti, ognuno di noi, a detta degli autori, ha qualcosa del quale si è pentito, e la possibilità di raccontarlo lo renderebbe meno terribile e meno forte.
Il messaggio che sul finale si cerca di passare è un messaggio di speranza, l’invito è quello di rivolgersi ai propri genitori, che non devono essere né degli amici, né dei confidenti, non devono quindi sapere tutto, ma se c’è qualcosa di “importante” LO DEVONO SAPERE.
13 mi ha lasciato parecchie perplessità, sono contenta di avere scelto di guardare le ultime puntate con mia figlia, e di essermi permessa di domandarle delle cose, tra cui se si rivedesse in qualcuno dei personaggi e perché, di cosa ne pensasse di questa serie e altro…. Questa serie è vietata ai minori di 14 anni e solo alcune puntate raccomandano la presenza di un adulto. Il consiglio che mi sento di dare è quello di supportare i vostri figli nella visione di questa serie, di aprire dei dibattiti con loro e di non aver paura di parlare di stupro, di insegnare alle nostre ragazze in particolare, come sostengono gli autori, la bellezza del dichiarare il proprio desiderio di fare l’amore, quando si è pronte, e di come questo appaghi a pieno il desiderio di sicurezza dei ragazzi stessi, di parlare di bullismo e dell’uso della tecnologia, di non sottovalutare l’importanza che può avere per un adolescente una frase mal scritta o una foto male interpretabile, d’altronde basta osservare quanto tempo dedicano all’essere social per capire quanto sia importante per loro, queste cose per loro non sono un gioco, ma è la loro vita, che lo vogliate o meno. Occorre parlare coi nostri figli di suicidio e di riportare a realtà, quale sia il dolore che provoca, in chi resta, chi sceglie di fare questo terribile gesto.
13 è una serie sicuramente interessante e della quale sentiremo molto parlare nei prossimi mesi, vi invito, se siete genitori a guardarla (vi lascio il link del trailer in italiano) e poi a farmi sapere cosa ne pensate, invece se siete ragazzi, questa è una buona occasione per condividere le vostre impressioni.
Buona Visione M.V.