Ne vale la pena…..

Una frase semplice, ma un motto efficace, un giorno, l’allora presidente dei volontari dell’Associazione Prospettiva Svezzamento, Mario Scotti, propone questo slogan… “Ne vale la pena”, quante domande solleva nella mente di ognuno di noi un quesito del genere, e ancora più interrogativi può sollevare il fatto che non si tratta di una domanda ma di una affermazione. Già, chi come me, lavora alla Casati, ne è abbastanza convinto….

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La Cooperativa “A Stefano Casati”

Vi presento la Cooperativa per la quale da svariati anni svolgo il mio servizio…..

La “A STEFANO CASATI” SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE  O.N.L.U.S. viene costituita nel settembre del 1997 e prosegue tutte le azioni gestite fino a quel momento dalla Cooperativa IN CAMMINO (cooperativa di tipo A) che, nel 1982, diede inizio alla sua opera di prevenzione, cura residenziale e riabilitazione sociale di soggetti tossicodipendenti in stretta collaborazione con le agenzie del Servizio Pubblico competenti in materia di dipendenza.

A Stefano Casati Cooperativa Sociale O.N.L.U.S.Dal 1997, una parte del personale della Cooperativa Sociale In Cammino continua la propria attività nella gestione, di un Hospice nel centro di Abbiategrasso (MI), mentre una parte del personale dà vita alla attuale Società Cooperativa Sociale Onlus A Stefano Casati, che assorbe e concentra il personale operativo delle Comunità Terapeutiche e s’impegna nella loro gestione.La Cooperativa è amministrata da un Presidente da un Consiglio di Amministrazione formato da nove membri che rimangono in carica per tre anni, eletti dall’Assemblea dei Soci.
La Società Cooperativa Sociale ONLUS A Stefano Casati è riconosciuta come Ente accreditato della Regione Lombardia per la gestione di strutture terapeutiche residenziali socio-sanitarie, accreditata con il Comune di Gaggiano (MI) e di Renate (MB) per le Comunità Educative.

Le Comunità sono gestite da equipe  di tecnici qualificati, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori professionali, volontari specializzati.

FA DELLE COSE STRANE…..

Quando un comportamento è davvero strano?

Cosa intende una persona quando dice di un’altra che fa delle cose strane? E quando invece dice è normale?!?!… Molto spesso i genitori che incontro descrivono i comportamenti dei propri figli, ed all’interno di un racconto dalla apparenza normale, raccontano senza alcuna percezione, delle cose “bizzarre” o esagerate per l’età dei figli, in maniera del tutto naturale. Così, nasce la domanda, è fisiologico al suo sviluppo quello che fa questo ragazzo? Per prima cosa occorre osservare con attenzione i genitori, quale è il loro contesto sociale e culturale, quali sono i loro comportamenti? In che maniera questo influenza il comportamento del figlio? Quale è il limite che impongono come accettabile ai loro ragazzi? Una volta raccolte queste informazioni diventa più facile intuire quale possa essere la risposta? Può essere normale un comportamento quando questo diventa lecito all’interno del contesto in cui è inserito. Ora il problema più grande nasce quando questi comportamenti non trovano accoglimento all’esterno del nucleo familiare, rendendo così questi ragazzi, che diventeranno poi col tempo adulti, marginati dalla società,  la società che non ha gli strumenti per interpretare questi comportamenti che differiscono troppo rispettto a ciò che è essi stessi tarano come normale,  non li accoglie e gli rimanda un senso di rifiuto, che produce gravissime frustrazioni, che indirizzano il soggetto verso una costante ricerca del “proprio posto”, ricerca che a volte può avere esito postivo altre volte degenera in patologie gravi. L’abbandono scolastico, l’eccentricità del vestiario e delle frequentazioni, reazioni esagerate ed aggressive a stimoli non così forti da provocare tali reazioni,  possono essere indicatori che vi sia una difficoltà nell’individuo di gestire la frustrazione, con conseguente difficoltà a trovare il proprio “posto nel mondo”.

Approfondiremo…..

a cura di M.V.

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IL TRANING AUTOGENO

Il Training Autogeno, ideato da J.H. Schultz, nasce agli inizi del secolo scorso, esattamente nel 1932 e ad oggi è considerato il metodo di rilassamento più in uso ed il più scientificamente documentato.

img_0420.jpgIl T.A. è uno strumento utile a lavorare in un’ottica di integrazione mente-corpo, secondo la concezione psicosomatica, che offre grandi possibilità di ottenere  modificazioni emozionali e neurofisiologiche.

Si tratta di un vero e
proprio Training, allenamento, dove lo psicologo giuda il paziente attraverso un percorso a fasi, ed il compito del paziente sarà quello di esercitarsi così da ottenere, alla fine del percorso ste
sso, un vero e proprio “processo autogeno”. semplicemente con due respiri  profondi si potrà ottenere uno stato di benessere, così come, in maniera molto più conosciuta, con uno stimolo ansioso, il nostro corpo reagisce producendo gli effetti fisici dell’ansia.

Vi ho incuriosito? Non vi resta che provare… Contattatemi o contattate uno psicologo esperto in Trainig Autogeno nella vostra zona, per mettere in moto il cambiamento….

A presto…. M.V.

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TI VOGLIO BENE….

L’abitudine a dire quotidianamente o quanto meno, frequentemente, “ti voglio bene”, ai propri cari ma soprattutto ai propri figli, andrebbe perseguita fin dalla loro nascita.

Vi siete mai accorti di quanto possa diventare difficile dire ai propri genitori “Ti voglio bene”, per la maggior parte delle persone sembra sia proprio così…, le parole si strozzano in gola, ed uno strano mix tra pudore ed orgoglio ci impediscono di dirlo. Siamo semplicemente disabituati? Non credo si tratti semplicemente di questo, ciò che è certo è che il favorire questo tipo di messaggi verbali, senza dare per scontato che questo passi senza dirlo o che l’altro debba saperlo per forza, permetta di vivere più armonicamente le relazioni familiari, specie quelle genitori figli.

Mi capita spesso di incontrare figli, anche adulti, convinti che i loro genitori non li amino, e nonostante questa cosa si particolarmente improbabile, il vincolo del non dirsi “ti voglio bene” non agevola nello sradicare queste convinzioni.

Allora a qualche giorno dalla festa della mamma, alla quale, la mia di mamma, porgo i miei più sentiti auguri, ricordandole se mai se lo fosse distrattamente scordata che, le voglio bene, mi permetto di consigliarvi di alzare il telefono e chiamare i vostri genitori, e provare a dirgli semplicemente “ti chiamo per dirti che ti voglio bene”, se lo fate di persona, meglio ancora, e se vi state chiedendo se vale un sms o un wtzup vi dico, assolutamente no, il difficile è pronunciarle le parole, non scriverle, quindi non fate i furbi.

Se siete dei genitori, invece, pensate, oggi è il giorno buono per iniziare questa nuova prassi, ed almeno una volta al giorno dite ciò che provate per loro ai vostri figli, anche a quelli che ormai vi sembrano grandi, in fondo, ogni giorno in cui pensate di farlo e rimandate, è un giorno perso….

BUONA FESTA DELLA MAMMA…. M.V.

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