GENITORE-EDUCATORE… IL PARADOSSO DEL PERMESSO DI SOFFRIRE.

Quando un fatto di cronaca eclatante ci scuote la coscienza, come ad esempio un agito violento perpetrato da un ragazzo ai danni di cose o peggio ancora di persone, siamo portati ad interrogarci alla ricerca di comprensione, di colpevoli, di chiarimenti. Questa ricerca di colpevoli, di cure magiche ed immediate sortisce un effetto rassicuratorio, ma solo apparente e limitato a durare poco nel tempo.

La comprensione deve partire dall’analisi delle prime istituzioni di socializzazione, famiglia, scuola, e società stessa. Si tratta di agiti violenti, mal pensati, frutto dell’incapacità di tollerare le frustrazioni e frenare gli impulsi distruttivi. Si può notare come nelle famiglie, così come nell’approccio educativo-scolastico, vi sia una tendenza alla riduzione della possibilità di permettere ai ragazzi di sperimentare la frustrazione e trovare risorse interne necessarie al suo superamento.

I genitori che, per paura che i loro figli possano “soffrire”, sono disposti a dare tutto e subito, senza permettere che nei ragazzi nasca il desiderio. Il desiderio è quel magico modo di pensare a qualcosa che fa nascere all’interno di chi lo sperimenta la ricerca degli strumenti interni che gli permettano di appagare tale bisogno. I genitori vogliono il bene dei loro figli, ma spesso sono loro stessi a fargli del male nel tentativo di amarli. Non permettere ad un figlio di sperimentarsi, di fallire e di rialzarsi equivale al passargli un messaggio costante di non valore. Non essere in grado di reggere le frustrazioni che quotidianamente la vita ci dà, imparando a farlo con piccoli passi nel processo di crescita, innesca un meccanismo che porta a depressione e ad esclusione sociale, “se non mi metto in relazione con gli altri non devo in realtà fare fatica, non mi devo confrontare e non corro rischi, così mi isolo o mi relaziono solo con chi non genera conflitto in me, con chi ad esempio sperimenta la mia stessa rabbia, e la agisce in comportamenti distruttivi”. 

Un altro aspetto non meno importante, che spesso viene a cadere nei meccanismi di ragionamento tipici dei bambini e degli adolescenti, è l’incapacità di prevedere e mentalizzare in maniera reale quali siano le conseguenze delle azioni, assorbiti da un mondo che da un lato è fatto di fasulle identità gestite sui Social e dall’altro, dall’eccesso di tutela da parte della società. I nostri ragazzi attraversati da impulsi distruttivi non sono in grado di mettere in atto meccanismi che ne inibiscano gli effetti grazie alla paura delle conseguenze. Non diventano in grado di prevedere e vedere realmente e chiaramente quali sono le conseguenze di certe azioni perché non ne hanno mai sperimentate. Nel giro di pochi anni, con l’influenza della invasione massiccia dei mass media nella vita quotidiana, sono venuti a decadere tutta una serie di valori etici e morali, generando una sorta di smarrimento di riferimenti di figure importanti per indirizzare i comportamenti. Un esempio banale sul quale mi è capitato di riflettere nei giorni scorsi (al quale lascio al lettore quali possano essere le ipotesi evolutive nella società moderna), è questo: “ricordo con affetto di quando la mia maestra delle elementari mi raccontava di questa figura “mitologica”, che era il “Presidente della Repubblica”, all’epoca Cossiga e prima di lui Pertini, e con quale reverenza e rispetto si toccassero semplici discorsi, adatti ad una bambina delle scuole elementari, e di come un clima di rispetto e reverenza si diffondesse. Paragono questo ricordo alla miriade di vignette di dubbia satira e gusto, legate ad offese anche sul piano personale, che quotidianamente ci colpiscono sui Social, in TV, sui giornali, e di come sia diventato “normale” per i più giovani non discriminare figure a cui porre rispetto a prescindere dalle idee o dall’orientamento politico.

Da qui la domanda, “quanto può valere a questo punto una maestra, un professore, un genitore?“.

Ridare il giusto valore alle cose, potrebbe essere una chiave che vada in una direzione di vero benessere. Il genitore dovrebbe fare il genitore, insegnare una strada, essere un modello, non sostituirsi ai figli, punirli quando necessario, mettere dei paletti, non vivere sotto il costante ricatto emotivo del “cerca in tutti i modi di far si che io non soffra”. Le istituzioni scolastiche non dovrebbero aver paura di mettere alla prova i ragazzi e giudicarli per l’impegno e la perseveranza messa a raggiungere i loro obiettivi e vivere sotto il costante ricatto del: “cerca in tutti i modi di far si che io non soffra”. Proviamo a fidarci noi adulti un po’ di più dei nostri ragazzi e permettiamogli di sperimentarsi, di fallire, di rialzarsi. Permettiamogli di diventare grandi soffrendo, amiamoli veramente.

PREVENIRE UNA RICADUTA È POSSIBILE CON LA MINDFULNESS

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…Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf…
(JON KABAT-ZINN)


Le dipendenze patologiche, sia da sostanze (es. alcool, cocaina) che comportamentali (gioco d’azzardo patologico) sono considerate disturbi con una tendenza alla cronicizzazione in cui la frequenza di ricaduta è decisamente molto alta, stimandosi nella misura del 40-60 percento dei soggetti; (MC Lellan et al., JAMA 2002), è questo il motivo fondamentale per cui, nel loro trattamento, risulta fondamentale affrontare il tema delle ricadute, fornendo ai soggetti inseriti in un percorso terapeutico riabilitativo comunitario residenziale strumenti pratici per prevenirle.

Nella ricaduta gioca un ruolo fondamentale non solo la componente astinenziale legata a determinate sostanze, ma anche la componente indipendente dall’astinenza e che ha a che fare con il “desiderio irrefrenabile” (craving) di assumere nuovamente la sostanza tossica o ripetere il comportamento dannoso.

IL PROTOCOLLO MBRP (Mindfulness Based Relapse Prevention) NELLA COMUNITA TERAPEUTICA “A STEFANO CASATI”

Opsiti della Comunità

Il progetto MINDFULNESS PER PREVENIRE LE RICADUTE ha portato all’interno della Comunità Terapeutico Riabiliativa “A Stefano Casati” di Fagnano di Gaggiano (MI), che si occupa di cura delle dipendenze patologiche, un percorso rivisto ed adattato di MBRP, che permetta di accogliere i soggetti ospitati all’interno delle strutture ed inserirli in un percorso di Mindfulness, mirato a fornire strumenti utili alla prevenzione delle ricadute nell’uso di sostanze, implementando ed arricchendo gli strumenti utilizzati nel percorso di cura.

Il programma di prevenzione della ricaduta basato sulla mindfulness, MBRP (Bowen, Chawla, Marlett, 2011) è specifico per le dipendenze da sostanze o comportamenti ed integra pratiche di mindfulness (sul corpo, sensi, emozioni e pensieri) con l’approccio cognitivo-comportamentale, insegnando strategie di coping per ridurre lo stress, gestire il craving ed affrontare situazioni ad alto rischio di ricaduta, interrompendo la reattività automatica, l’impulsività e la compulsivita’.

Vi interessa l’argomento? Continuate a seguire psicologicamente….. ne parlerò ancora.

LORYLU E IL VIRUS DELLA CORONA

Una favola di speranza tutta italiana

C’era una volta, anzi no, questa storia avviene proprio oggi. È marzo del 2020 e siamo in un paese della Provincia di Milano, Lorylu da qualche giorno è casa da scuola, gli hanno detto che non potrà andare a scuola per un po’ di giorni, non sanno dirgli però per quanto, anche il calcio e i pomeriggi di gioco con i suoi amici sono stati vietati e cosi il nostro piccolo amico si ritrova a passare le sue giornate a casa, alternando momenti di gioco a momenti in cui fa i compiti.

Lorylu guarda la tv, in questi strani giorni la guarda un po’ di più, alla televisione continuano a ripetere che deve lavarsi le mani, mantenere un metro di distanza dalle persone e non uscire di casa. Lui non ha ben capito il perché, ma sa che queste cose si devono fare, perciò ricorda alla mamma e al papà queste semplici regole, e quando lo fa loro sorridono perché sembra proprio un piccolo maestro che seduto alla sua cattedra ricorda ai bambini ciò che devono fare.

Lorylu è un po’ preoccupato, ma raramente lo dà a vedere, vede mamma e papà che vanno a lavorare, per fortuna un po’ meno, così passano più tempo con lui, ma si accorge dai loro sguardi e dalle loro parole, che si scambiano di nascosto pensando che lui non senta, che anche loro sono preoccupati.

Lorylu è un bambino coraggioso, così con qualche scherzo e qualche battuta riesce a far ridere la sua mamma che a volte ha gli occhi un po’ tristi.

Un pomeriggio la mamma decide di proporre un gioco a Lorylu, così prendono una tela e vi disegnano sopra un bellissimo arcobaleno, la mamma dice che lo stanno facendo tutti i bambini, che dobbiamo colorare le nostre strade con questa cosa che si chiama speranza. Colorano con dei bellissimi colori brillanti l’arcobaleno e poi scrivono sotto una frase: “andrà tutto bene”. Sempre la stessa sera, dopo cena la mamma porta Lorylu in cortile ed insieme accendono una candela, “questa candela è magica” dice la mamma a Lorylu, vedrai che presto tutto tornerà alla normalità.


Quella notte Lorylu fa un po’ fatica a dormire, ma quando finalmente riesce a prendere sonno una fatina gli fa visita. La FATINA DELLA CASA, così dice a Lorylu di chiamarsi, gli spiega che lei  protegge tutti i bambini da quel mostro che tutti chiamano il Virus della Corona, gli dice che dovrà solo stare a casa ancora un po’ dove non gli succederà nulla, e che presto tutto andrà bene e tornerà a giocare con i suoi amici.



Lorylu appena sveglio corre a chiamare la mamma, è molto eccitato non vede l’ora di raccontarle che la fatina della casa gli ha fatto capire quanto sarà bello, tra qualche giorno, tornare a riabbracciare tutti i suoi compagni, a giocare con i suoi amici del calcio. Lorylu ha capito, sarà tutto più bello, e anche la scuola sarà un po’ meno noiosa, lorylu ha imparato il vero significato della parola speranza. 

MINDFULNESS E BAMBINI: LA RANA MINDFU

Anche i bambini possono essere introdotti gradatamente al mondo della mindfulness. Con all’aiuto di un’amica, la RANA MINDFU potrete accompagnare i vostri bambini alla scoperta di questo mondo.

La RANA MINDFU grazie a qualche semplice esercizio li guiderà a scoprire uno stato di consapevolezza di sè, e, accompagnati dal respiro, potranno coltivare, passando dalla calma e dall’amoregvole gentilezza, la possibilità di mettere una pausa tra pensiero ed impulso ad agire. Coltivando la concentrazione sarà possibile aiutarli ad introiettare a se’ contenuti positivi, per arrivare a concludere questo breve percorso con una pratica che li accompagnerà a trovare rilassatezza nel momento presente.

LA MINDFULNESS DELLA RANA MINDFU

La candelina della RANA MINDFU

COME UNA CANDELINA

Prova a metterti seduto con la schiena dritta, le gambe incrociate e le mani appoggiate alle tue gambe. Ora prova a chiudere gli occhi e proprio come la nostra amica la RANA MINDFU ad immaginare una candelina accesa. Fai un bel respiro profondo e soffia piano piano sulla candelina, la fiamma deve muoversi ma non deve spegnersi. Respira e soffia, respira e soffia, piano, piano, lo facciamo insieme tre volte. Ora un ultimo respiro grande e soffia forte… ecco spegni la candelina.

FACCIAMO CRAAAAAAAA

La danza della RANA MINDFU

Facciamo come la nostra amica, la danza della RANA MINDFU, ci pieghiamo sulle gambe e poi saltiamo in alto portando su le mani. Lo facciamo cinque volte.

Parlare come la RANA MINDFU

Poi mettiti seduto con la schiena dritta, le gambe incrociate e le mani appoggiate alla pancia. Fai un bel respiro profondo e buttando fuori l’aria prova a parlare come la RANA MINDUFU: “Craaaaaaaaaaaaaa”, prova a farlo cinque volte. Ora un ultimo respiro grande e butta fuori tutta l’aria.

CONTA FINO A CINQUE

CONTA FINO A 5 CON LA RANA MINDFU

Ci sono volte in cui ci si sente agitati, ti sarà capitato di sentirti dire…. “prima di fare quella cosa, conta fino a cinque”. Allora prova a fare come fa la nostra amica la RANA MINDFU, che quando si sente agitata fa proprio così: fai un bel respiro profondo e conta con la mente uno, due, tre, quattro, cinque. Ora butta fuori tutta l’aria sempre contando col pensiero: uno, due, tre, quattro, cinque. Prova di nuovo: un bel respiro profondo (uno, due, tre, quattro, cinque), ora butta fuori l’aria (uno, due, tre, quattro, cinque). Prova da solo ancora un paio di volte.

Ricorda che quando ti senti un po’ agitato potrai fare come la RANA MINDFU, contare fino a cinque e ti sentirai più calmo.

REGALA UN SORRISO

Regala un sorriso come la RANA MINDFU

La RANA MINDFU è molto gentile, una cosa che le piace tanto fare è regalare sorrisi. Hai presente quanto è bello quando qualcuno con dolcezza ti sorride? Prova allora a fare come la nostra amica, fai un bel respiro, butta fuori piano l’aria e poi continuando a respirare sorridi. Prova a pensare, c’è qualcuno a cui vorresti regalare questo sorriso?. Porta le mani sul tuo cuore e sorridi. Fai un bel respiro profondo, prova a buttare fuori l’aria e ricordati alla prima occasione di regalare questo sorriso alla persona speciale a cui hai pensato.

FORTE E GRANDE COME UN ALBERO

LA RANA MINDFU COME UN ALBERO

Mettiti in piedi, con le braccia leggermente aperte e le mani verso l’alto, immagina di essere un albero. Come la nostra RANA MINDFU anche tu hai radici che affondano nel terreno, salde al suolo. Le tue braccia sono rami, che vanno verso l’alto fino a toccare il cielo e le tue mani sono cariche di belle mele rosse. Il corpo è un tronco, robusto e forte. Ricorda tu puoi essere come un albero ben attaccato al terreno con le tue radici, grande, forte e pieno di foglie e frutti.

RIPOSARE SU UNA NUVOLA

SU UNA NUVOLA CON LA RANA MINDFU

Sono tante le attività che fai ogni giorno, spesso sei di fretta, ma in questo momento puoi proprio prenderti un momento per te, proprio come fa la RANA MINDFU quando vuole riposare un po’. Siediti come abbiamo imparato, con le gambe incrociate e le mani sulle ginocchia, fai un bel respiro e manda fuori l’aria, prova a farlo per tre volte e magari a chiudere gli occhi. Potresti pensare di essere su una nuvola, soffice e morbida. Questa nuvola ti culla e il tuo corpo si muove lentamente avanti e indietro, accompagnato dal tuo respiro. Prova a dondolarti per un po’, fai ancora un bel respiro profondo e buttando fuori l’aria puoi riaprire gli occhi. Ricordati che, quando ti capita di essere stanco, puoi pensare alla tua nuvoletta e andarci per un pochino a riposare.

Testi ed illustrazioni a cura della Dott.ssa Marta Vanola

QUANDO IL PAPÀ NON C’E (LA FIABA DEL RE CHE NON VOLEVA CRESCERE)

Nel corso della mia esperienza lavorativa in comunità mamma-bambino mi è capitato spesso di confrontarmi col tema dell’assenza di una figura paterna nei bambini, inseriti presso le nostre strutture. Molto spesso le mamme non trovano un modo per rispondere alla domanda: “mamma, ma dov’è il mio papà?”. Effettivamente spiegare ad un bambino il perchè di una tale assenza è tutto fuorchè facile ed indolore.

Ho pensato di provare a spiegare, col linguaggio che più si addice ai bambini, quello delle favole, di come possa capitare che degli adulti non riescano ad assumersi una tale responsabilità, provando a lasciare spazio alla speranza, che un giorno la comprensione e il perdono li possa portare ad essere dei bravi padri, pur non avendone avuto uno.

IL RE CHE NON VOLEVA CRESCERE (C’era una volta una Regina e un Re bambino)

C’era una volta una bellissima principessa che si innamorò di un principe.

I due si amavano molto e un giorno la principessa, divenuta regina, annunciò al suo amato re l’arrivo di un principino. Una strega molto invidiosa fece però un sortilegio ai due e accadde che, il re, colpito da questa sfortuna, iniziò a diventare piccolo, sempre più piccolo, finché non tornò bambino. Il re bambino spaventato scappò e torno a vivere con la sua mamma, abbandonando la sua, fino ad allora amata, regina.

La regina e il re bambino

La regina si rattristo’ molto ma decise di crescere, con tutto l’amore che poteva da sola, il suo principino. Gli anni dell’infanzia trascorsero e il principino chiese spesso dove fosse il suo papà. La regina raccontò al principe di quanto successo al re, suo padre, e accompagnato da questo pensiero il principe crebbe e divenne uomo. Capito’ un giorno che il principe divenuto adulto si innamorò di una bellissima principessa. Il principe però era molto spaventato, temeva che il sortilegio caduto sul padre potesse aver colpito anche lui…. Decise allora di andare a cercare il re, suo padre.

Lo cercò a lungo e un giorno finalmente lo incontro’. Il principe era molto arrabbiato col re che l’aveva abbandonato, ma quando lo incontro’, nel vedere suo padre, rimasto un bambino indifeso, anziché scaricargli addosso tutta la sua rabbia, lacrime di comprensione e perdono caddero dai suoi occhi. Il sortilegio era rotto: il principe capì allora che poteva amare la sua dolce principessa e pochi mesi dopo nacque il loro bellissimo bambino. Il principe era libero dall’incantesimo e per questo non si trasformò mai in un fanciullo, rimanendo sempre al fianco della sua dolce principessa e crescendo i tanti bambini che l’amore gli regalò.

Questione di marketing, l’evoluzione dell’eroina…. l’eroina gialla

Nel giro di poche settimane sono state 10 le vittime della Eroina Gialla, che viene venduta a Mestre.

eroina-imgflip__1504515377_94.126.9.180-845x522Pare che la diffusione di questa droga killer sia legata a una strategia di Marketing messa in atto da bande diverse per accaparrarsi il mercato dei tossicodipendenti. Sono i “Nigeriani” gli unici a Mestre ad avere l’eroina  gialla, dal cui colore prende il nome, questa droga pare avere un principio attivo che si attesta al 50 percento, rispetto allo 0,5 – 1 percento del 2016. Le vittime nell’hinterland di Mestre hanno tra i 21 e i 40 anni.

Il costo di una dose si aggira sui 20-30 euro e a suo interno troviamo anche una percentuale di Fentanyl, analgesico ad uso ospedaliero con un efficacia pari a 500 volte la morfina.

nemo-nessuno-escluso-12-ottobre-replica-300x176Tra i media che si sono interessati a questo fenomeno, che nei prossimi mesi produrrà numerose vittime, troviamo un interessante servizio di Nemo, andato in onda il 12 Ottobre su Rai 2 [guarda il video]. Nel video in oggetto, la cui visione sconsiglio ad un pubblico sensibile visto la crudezza delle immagini e dei temi raccontati, si racconta di Alessandro, della sua storia attuale di dipendenza e della diffusione della eroina gialla a Mestre. Alessandro racconta di una vita scandita dall’uso di sostanza, dove le lo scorrere del tempo, in termini di morte e di vita, è la sua assenza, poiché impegnato a destinare la sua esistenza alla morte, la morte di overdose, quella che lui stesso definisce “la morte più naturale per la vita che ho fatto”.

Non è mio desiderio entrare nel merito del giudizio sull’uso di sostanze, sul nesso causa effetto tra uso e mortalità, ritenevo utile informare su un fenomeno che nei prossimi mesi sarà destinato ad aumentare in maniera esponenziale in tutta Italia.

Ricordo che il servizio Pubblico che si occupa di Tossicodipendenza sono i Ser-t,  e a livello residenziale esistono numerose possibilità di cura presso le Comunità Terapeutiche, compresa la Comunità A Stefano Casati, nelle due Unità d’Offerta Femminile di Fagnano (MI) e di Renate Brianza (MB).

L’inaugurazione della “Comunità più bella del mondo”

Si è tenuta Sabato 10 Giugno l’inaugurazione della Comunità A Stefano Casati nella sua nuova sede di Fagnano di Gaggiano.

La Comunità che dal 1984 trovava la sua dimora in Albairate è ora attiva nelle sue tre unità d’offerta Educativa mamma-bambino, Terapeutica femminile ed Educativa Adolescenti Maschi, presso la nuova sede di Fagnano di Gaggiano.

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Grande come sempre è stata la presenza degli amici della Associazione Prospettiva Svezzamento, della quale sono Presidente, ma la cosa che mi ha sbalordito e lasciato senza parole è la numerosissima presenza della cittadinanza di Fagnano, San Vito e Gaggiano. La messa che si è tenuta alle 17.00 è stata animata dal Coro di San Vito e molto toccanti sono state le Parole di Don Piercarlo. Subito dopo il discorso del Sindaco Sergio Perfetti, Rosanna e Giuseppe Casati hanno tagliato il nastro trasportandoci così in un nuovo futuro.

image3.JPGAngela, una nuova “amica” di Fagnano, invita il Presidente della Cooperativa A Stefano Casati il Dott. Cristiano Ferro a non andarsene, e lui risponde: “e’ da tempo che cercavamo un luogo dove mettere radici”; già, perché essere in un posto, non sempre coincide con l’essere “Del” posto. La strada sarà lunga ma ci auguriamo di poterci sentire parte di una realtà più grande, di un paese che, seppur piccolo, ci ha accolto cuore in mano, sfatando tutta la diffidenza che ci si possa aspettare di ricevere quando ti “piazzi”, con la tua comunità e le tue ospiti, vicino a casa di qualcuno….

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Continueremo a lavorare con l’infinita passione e la certezza che si possa lavorare per sviluppare il massimo potenziale degli individui e rinnoviamo la nostra gratitudine a chi ci ha accolto a casa propria.

Semplicemente … Marta V.

 

Keep Kalm and facciamo i bagagli!

A breve iSchermata 2017-05-14 alle 22.08.48.pngnizieremo a progettare le ferie, anche se molto probabilmente la maggior parte di voi si è già organizzata in tal senso.

Una delle cose più noiose, nonché fonte di stress per me è il fare le valigie, o meglio lo era….Sono abSchermata 2017-05-14 alle 21.47.25.pngbastanza abitudinaria nella scelta delle mie vacanze lo ammetto, ma anche se così non fosse, mi sono accorta che alla fine la categoria ferie è distinguibile in 4 sottocategorie: vacanze al caldo brevi o  vacanze al freddo brevi (tipo wkend o qualche giorno), vacanze al caldo lunghe e vacanze al freddo lunghe (diciamo da una settimana ad un mese).

Così ho iniziato a fare delle liste, suddivise per ogni membro della famiglia, che una volta compilate e sistemate a posteriori, risultano perfette per ogni occasione di viaggio con la family o da sola, e si prestano perfettamente inoltre, ad essere ripetibili nel tempo.
Schermata 2017-05-14 alle 21.42.14Quello a fianco è un esempio, semplicemente lo compilo partendo dagli slip, calzini, intimo, maglie, pantaloni…. per proseguire su elementi specifici, se la vacanza al caldo troveremo segnato costume, crema solare, braccioli per il piccolo di casa, asciugamani, e poi gli oggetti per tutti, i farmaci, i documenti, i soldi, i caricatori dei vari cellulari….. Se invece la vacanza è al freddo dopo i maglioni pesanti si potrà trovare gli accessori come sciarpe e cappelli e i doposcì.

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Una volta completate le liste per le 4 opzioni, buona parte delle vostre partenze saranno super organizzate, basta ansia da… cosa ho dimenticato, avremo preso tutto? Ogni membro della famiglia può verificare o aggiornare l’occorrente in base alle esigenze e in pochissimo tempo le nostre valigie saranno caricate sulla macchina e saremo in partenza verso le magiche atmosfere di mare o montagna.

Buone vacanze allora. Se vi va condividete l’articolo su Facebook, grazie! M.V.

 

Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse

locandina.jpgGenitori si nasce o si diventa?

Famiglia all’improvviso descrive in maniera a tratti comica a tratti emozionante la storia di Samuel (Omar Sy, protagonista di Quasi Amici), un eterno adolescente alle prese con l’avventura che gli cambierà per sempre la vita.

Un giorno Kristin, la storia di una notte, si presenta da lui e gli comunica che quella bambina che ha in braccio è sua figlia, poi fugge e cosi il povero Samuel decide di cercarla a Londra, dove pensa che viva.

All’inizio è proprio Samuel stesso a dichiarare: “non si lascia un bambino ad un altro bambino”. Samuel è appunto convinto di essere un bambino, di non avere alcuna abilità sociale nel mondo degli adulti, di essere felice nel  vivere in un ambiente di feste, di sesso facile, e di assoluta mancanza di responsabilità, ma la vita gli insegnerà che non è proprio così….

Il trasferimento a Londra cambierà per sempre le sorti di Samuel e della piccola Gloria, i due, contro ogni aspettativa, riescono a diventare una famiglia, 66214_hp tant’è che persino il Tribunale di Londra gli riconoscerà questo diritto. Un film che insegna che l’amore vince su tutto, che anche il padre più inesperto può, se guidato da un sano sentimento di affetto, crescere da solo una figlia felice e serena. Come in tutte le cose la vita riserva amare sorprese, ma, l’aver assaporato la felicità, permette di sopportare anche le cose più dure.  Questo film insegna soprattutto a non avere rimpianti, a custodire profondamente i ricordi felici che diventano il vero e proprio motore e senso della vita.

Quindi se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di andare a vedere questo film che merita decisamente 5 stelle.

Buona continuazione M.V.

A OGNI FIGLIO IL SUO TEMPO….

4children2.jpgChiunque si trovi ad affrontare l’avventura di essere genitore si sarà trovato, vuoi per vicissitudini personali, vuoi per altri mille motivi, a chiedersi se stava dedicando le giuste attenzioni ai propri figli.

Quello che mi capita spesso di suggerire, sia ai genitori che stanno affrontando il difficile compito di separarsi, sia in altre situazioni, è la possibilità di dedicare del tempo esclusivo, ad ogni figlio. Che i figli siano tutti diversi lo sappiamo, ma spesso, l’idea di dividere il proprio tempo su più fronti, ci fa temere di togliere tempo alla famiglia nella sua interezza. Io non credo sia così, almeno una o due ore alla settimana, da investire in attività adeguate all’età e alle esigenze di ogni figlio, aiuta a migliorare la qualità di questo tempo e ad evitare di incorrere in tutte quelle dinamiche familiari che impediscono il miglioramento delle interazioni a due.

IMG_9820Quindi se una figlia femmina sta diventando grandina e i suoi interessi iniziano a spostarsi dalle attività da bambina a quelle più da “signorina”,  come la moda, le serie tv, i film tormentone, o la cura del proprio aspetto, perché non prenderci tempo per noi e approfondire queste nuove esigenze insieme? Come? Un bel giro per negozi, come si farebbe tra donne, scambiandosi consigli su look e nuove tendenze, o una visione al cinema di qualche film da teenagers per poi confrontarsi sui contenuti, senza però dimenticarsi due grosse bibite e dei popcorn da condividere, oppure una bella partita al bowling. Potete anche fare un giro su ticketone e vedere se c’è qualche concerto che possa interessare ad entrambe, in alternativa su Groupon potete trovare qualche bel pacchetto benessere per due in offerta. In questo modo aiuteremo la nostra preadolescente o adolescente nel difficile compito della costruzione dell’immagine di sé da adulta.

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Allo stesso modo un bambino più piccolo necessita di avere tempo per se, dedicato a giocare, a colorare, a fare un puzzle, oppure attività fuori casa, perché no? Un bel film d’animazione al cinema con popcorn e bibita, tanto divertimento e tante coccole. Una gita all’acquario o allo zoo vi garantisco che saranno una avventura entusiasmante. Ogni figlio deve sentire che ogni tanto la mamma o il papà sono tutti per se’.

San_Siro_Vista_Esterna.jpgE se siete papà? Beh se siete papà immagino che sia possibile prenotare un bel biglietto per lo stadio per la vostra squadra preferita, sia che i vostri figli siano maschi o femmine,  saranno felici di condividere con voi qualunque cosa vi arrechi gioia e l’arrechi anche a loro. Ah e non abbiate paura, alla mamma non dispiacerà avere qualche ora tutta per se’.

Ovviamente è consigliabile essere flessibili nella scelta delle attività da fare che dovrebbe ispirarsi alle esigenze dei vostri bambini, se le vostre ragazze preferiscono lo sport al farsi le unghie, andate a vedere una bella partita di basket, o a pattinare su ghiaccio, magari al forum di Assago e prediligete il fare shopping alla Nike o da Adidas…

Il tempo è qualcosa di preziosissimo, i nostri bambini crescono in fretta, ogni minuto speso con ognuno di loro, rafforzerà per tutta la vita l’immagine positiva di sé e la certezza di essere stati amati.

Lasciate pure un commento: “Quali sono le attività che amano i vostri bambini?” Grazie”!

Inoltre se vi va condividete su Facebook, buona giornata M.V.