Nel giro di poche settimane sono state 10 le vittime della Eroina Gialla, che viene venduta a Mestre.
Pare che la diffusione di questa droga killer sia legata a una strategia di Marketing messa in atto da bande diverse per accaparrarsi il mercato dei tossicodipendenti. Sono i “Nigeriani” gli unici a Mestre ad avere l’eroina gialla, dal cui colore prende il nome, questa droga pare avere un principio attivo che si attesta al 50 percento, rispetto allo 0,5 – 1 percento del 2016. Le vittime nell’hinterland di Mestre hanno tra i 21 e i 40 anni.
Il costo di una dose si aggira sui 20-30 euro e a suo interno troviamo anche una percentuale di Fentanyl, analgesico ad uso ospedaliero con un efficacia pari a 500 volte la morfina.
Tra i media che si sono interessati a questo fenomeno, che nei prossimi mesi produrrà numerose vittime, troviamo un interessante servizio di Nemo, andato in onda il 12 Ottobre su Rai 2 [guarda il video]. Nel video in oggetto, la cui visione sconsiglio ad un pubblico sensibile visto la crudezza delle immagini e dei temi raccontati, si racconta di Alessandro, della sua storia attuale di dipendenza e della diffusione della eroina gialla a Mestre. Alessandro racconta di una vita scandita dall’uso di sostanza, dove le lo scorrere del tempo, in termini di morte e di vita, è la sua assenza, poiché impegnato a destinare la sua esistenza alla morte, la morte di overdose, quella che lui stesso definisce “la morte più naturale per la vita che ho fatto”.
Non è mio desiderio entrare nel merito del giudizio sull’uso di sostanze, sul nesso causa effetto tra uso e mortalità, ritenevo utile informare su un fenomeno che nei prossimi mesi sarà destinato ad aumentare in maniera esponenziale in tutta Italia.
Ricordo che il servizio Pubblico che si occupa di Tossicodipendenza sono i Ser-t, e a livello residenziale esistono numerose possibilità di cura presso le Comunità Terapeutiche, compresa la Comunità A Stefano Casati, nelle due Unità d’Offerta Femminile di Fagnano (MI) e di Renate Brianza (MB).