MINDFULNESS E BAMBINI: LA RANA MINDFU

Anche i bambini possono essere introdotti gradatamente al mondo della mindfulness. Con all’aiuto di un’amica, la RANA MINDFU potrete accompagnare i vostri bambini alla scoperta di questo mondo.

La RANA MINDFU grazie a qualche semplice esercizio li guiderà a scoprire uno stato di consapevolezza di sè, e, accompagnati dal respiro, potranno coltivare, passando dalla calma e dall’amoregvole gentilezza, la possibilità di mettere una pausa tra pensiero ed impulso ad agire. Coltivando la concentrazione sarà possibile aiutarli ad introiettare a se’ contenuti positivi, per arrivare a concludere questo breve percorso con una pratica che li accompagnerà a trovare rilassatezza nel momento presente.

LA MINDFULNESS DELLA RANA MINDFU

La candelina della RANA MINDFU

COME UNA CANDELINA

Prova a metterti seduto con la schiena dritta, le gambe incrociate e le mani appoggiate alle tue gambe. Ora prova a chiudere gli occhi e proprio come la nostra amica la RANA MINDFU ad immaginare una candelina accesa. Fai un bel respiro profondo e soffia piano piano sulla candelina, la fiamma deve muoversi ma non deve spegnersi. Respira e soffia, respira e soffia, piano, piano, lo facciamo insieme tre volte. Ora un ultimo respiro grande e soffia forte… ecco spegni la candelina.

FACCIAMO CRAAAAAAAA

La danza della RANA MINDFU

Facciamo come la nostra amica, la danza della RANA MINDFU, ci pieghiamo sulle gambe e poi saltiamo in alto portando su le mani. Lo facciamo cinque volte.

Parlare come la RANA MINDFU

Poi mettiti seduto con la schiena dritta, le gambe incrociate e le mani appoggiate alla pancia. Fai un bel respiro profondo e buttando fuori l’aria prova a parlare come la RANA MINDUFU: “Craaaaaaaaaaaaaa”, prova a farlo cinque volte. Ora un ultimo respiro grande e butta fuori tutta l’aria.

CONTA FINO A CINQUE

CONTA FINO A 5 CON LA RANA MINDFU

Ci sono volte in cui ci si sente agitati, ti sarà capitato di sentirti dire…. “prima di fare quella cosa, conta fino a cinque”. Allora prova a fare come fa la nostra amica la RANA MINDFU, che quando si sente agitata fa proprio così: fai un bel respiro profondo e conta con la mente uno, due, tre, quattro, cinque. Ora butta fuori tutta l’aria sempre contando col pensiero: uno, due, tre, quattro, cinque. Prova di nuovo: un bel respiro profondo (uno, due, tre, quattro, cinque), ora butta fuori l’aria (uno, due, tre, quattro, cinque). Prova da solo ancora un paio di volte.

Ricorda che quando ti senti un po’ agitato potrai fare come la RANA MINDFU, contare fino a cinque e ti sentirai più calmo.

REGALA UN SORRISO

Regala un sorriso come la RANA MINDFU

La RANA MINDFU è molto gentile, una cosa che le piace tanto fare è regalare sorrisi. Hai presente quanto è bello quando qualcuno con dolcezza ti sorride? Prova allora a fare come la nostra amica, fai un bel respiro, butta fuori piano l’aria e poi continuando a respirare sorridi. Prova a pensare, c’è qualcuno a cui vorresti regalare questo sorriso?. Porta le mani sul tuo cuore e sorridi. Fai un bel respiro profondo, prova a buttare fuori l’aria e ricordati alla prima occasione di regalare questo sorriso alla persona speciale a cui hai pensato.

FORTE E GRANDE COME UN ALBERO

LA RANA MINDFU COME UN ALBERO

Mettiti in piedi, con le braccia leggermente aperte e le mani verso l’alto, immagina di essere un albero. Come la nostra RANA MINDFU anche tu hai radici che affondano nel terreno, salde al suolo. Le tue braccia sono rami, che vanno verso l’alto fino a toccare il cielo e le tue mani sono cariche di belle mele rosse. Il corpo è un tronco, robusto e forte. Ricorda tu puoi essere come un albero ben attaccato al terreno con le tue radici, grande, forte e pieno di foglie e frutti.

RIPOSARE SU UNA NUVOLA

SU UNA NUVOLA CON LA RANA MINDFU

Sono tante le attività che fai ogni giorno, spesso sei di fretta, ma in questo momento puoi proprio prenderti un momento per te, proprio come fa la RANA MINDFU quando vuole riposare un po’. Siediti come abbiamo imparato, con le gambe incrociate e le mani sulle ginocchia, fai un bel respiro e manda fuori l’aria, prova a farlo per tre volte e magari a chiudere gli occhi. Potresti pensare di essere su una nuvola, soffice e morbida. Questa nuvola ti culla e il tuo corpo si muove lentamente avanti e indietro, accompagnato dal tuo respiro. Prova a dondolarti per un po’, fai ancora un bel respiro profondo e buttando fuori l’aria puoi riaprire gli occhi. Ricordati che, quando ti capita di essere stanco, puoi pensare alla tua nuvoletta e andarci per un pochino a riposare.

Testi ed illustrazioni a cura della Dott.ssa Marta Vanola

QUANDO IL PAPÀ NON C’E (LA FIABA DEL RE CHE NON VOLEVA CRESCERE)

Nel corso della mia esperienza lavorativa in comunità mamma-bambino mi è capitato spesso di confrontarmi col tema dell’assenza di una figura paterna nei bambini, inseriti presso le nostre strutture. Molto spesso le mamme non trovano un modo per rispondere alla domanda: “mamma, ma dov’è il mio papà?”. Effettivamente spiegare ad un bambino il perchè di una tale assenza è tutto fuorchè facile ed indolore.

Ho pensato di provare a spiegare, col linguaggio che più si addice ai bambini, quello delle favole, di come possa capitare che degli adulti non riescano ad assumersi una tale responsabilità, provando a lasciare spazio alla speranza, che un giorno la comprensione e il perdono li possa portare ad essere dei bravi padri, pur non avendone avuto uno.

IL RE CHE NON VOLEVA CRESCERE (C’era una volta una Regina e un Re bambino)

C’era una volta una bellissima principessa che si innamorò di un principe.

I due si amavano molto e un giorno la principessa, divenuta regina, annunciò al suo amato re l’arrivo di un principino. Una strega molto invidiosa fece però un sortilegio ai due e accadde che, il re, colpito da questa sfortuna, iniziò a diventare piccolo, sempre più piccolo, finché non tornò bambino. Il re bambino spaventato scappò e torno a vivere con la sua mamma, abbandonando la sua, fino ad allora amata, regina.

La regina e il re bambino

La regina si rattristo’ molto ma decise di crescere, con tutto l’amore che poteva da sola, il suo principino. Gli anni dell’infanzia trascorsero e il principino chiese spesso dove fosse il suo papà. La regina raccontò al principe di quanto successo al re, suo padre, e accompagnato da questo pensiero il principe crebbe e divenne uomo. Capito’ un giorno che il principe divenuto adulto si innamorò di una bellissima principessa. Il principe però era molto spaventato, temeva che il sortilegio caduto sul padre potesse aver colpito anche lui…. Decise allora di andare a cercare il re, suo padre.

Lo cercò a lungo e un giorno finalmente lo incontro’. Il principe era molto arrabbiato col re che l’aveva abbandonato, ma quando lo incontro’, nel vedere suo padre, rimasto un bambino indifeso, anziché scaricargli addosso tutta la sua rabbia, lacrime di comprensione e perdono caddero dai suoi occhi. Il sortilegio era rotto: il principe capì allora che poteva amare la sua dolce principessa e pochi mesi dopo nacque il loro bellissimo bambino. Il principe era libero dall’incantesimo e per questo non si trasformò mai in un fanciullo, rimanendo sempre al fianco della sua dolce principessa e crescendo i tanti bambini che l’amore gli regalò.

PREVENIRE UNA RICADUTA È POSSIBILE CON LA MINDFULNESS

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…Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf…
(JON KABAT-ZINN)


Le dipendenze patologiche, sia da sostanze (es. alcool, cocaina) che comportamentali (gioco d’azzardo patologico) sono considerate disturbi con una tendenza alla cronicizzazione in cui la frequenza di ricaduta è decisamente molto alta, stimandosi nella misura del 40-60 percento dei soggetti; (MC Lellan et al., JAMA 2002), è questo il motivo fondamentale per cui, nel loro trattamento, risulta fondamentale affrontare il tema delle ricadute, fornendo ai soggetti inseriti in un percorso terapeutico riabilitativo comunitario residenziale strumenti pratici per prevenirle.

Nella ricaduta gioca un ruolo fondamentale non solo la componente astinenziale legata a determinate sostanze, ma anche la componente indipendente dall’astinenza e che ha a che fare con il “desiderio irrefrenabile” (craving) di assumere nuovamente la sostanza tossica o ripetere il comportamento dannoso.

IL PROTOCOLLO MBRP (Mindfulness Based Relapse Prevention) NELLA COMUNITA TERAPEUTICA “A STEFANO CASATI”

Opsiti della Comunità

Il progetto MINDFULNESS PER PREVENIRE LE RICADUTE ha portato all’interno della Comunità Terapeutico Riabiliativa “A Stefano Casati” di Fagnano di Gaggiano (MI), che si occupa di cura delle dipendenze patologiche, un percorso rivisto ed adattato di MBRP, che permetta di accogliere i soggetti ospitati all’interno delle strutture ed inserirli in un percorso di Mindfulness, mirato a fornire strumenti utili alla prevenzione delle ricadute nell’uso di sostanze, implementando ed arricchendo gli strumenti utilizzati nel percorso di cura.

Il programma di prevenzione della ricaduta basato sulla mindfulness, MBRP (Bowen, Chawla, Marlett, 2011) è specifico per le dipendenze da sostanze o comportamenti ed integra pratiche di mindfulness (sul corpo, sensi, emozioni e pensieri) con l’approccio cognitivo-comportamentale, insegnando strategie di coping per ridurre lo stress, gestire il craving ed affrontare situazioni ad alto rischio di ricaduta, interrompendo la reattività automatica, l’impulsività e la compulsivita’.

Vi interessa l’argomento? Continuate a seguire psicologicamente….. ne parlerò ancora.